Τρίτη 8 Νοεμβρίου 2011

Presentata la Stagione di Opere e Balletti 2011-2012


Il Teatro dell’Opera protagonista tra i grandi Teatri di prestigio internazionaleRoma capitale nel mondo della Musica. Il progetto si sta sviluppando, una nuova via si percorre con decisione. Così come era stato annunciato dal Sindaco di Roma e Presidente del Teatro, Gianni Alemanno, e dal Sovrintendente Catello De Martino.
Prosegue dunque il nuovo percorso dell’Opera di Roma costruito sull’eccellenza artistica e sul controllo del bilancio. Infatti, la stagione che si sta per concludere ha registrato un netto aumento del numero degli abbonati e giudizi largamente positivi sulle produzioni da parte del pubblico e della stampa nazionale e internazionale. Inoltre, il bilancio del 2010 si è chiuso in pareggio e così sarà per il 2011. Tutto questo ha permesso al Teatro dell’Opera di Roma di conquistare un ruolo importante tra le maggiori istituzioni musicali del mondo.
Un’eccellenza internazionale conquistata innanzi tutto grazie alla presenza del Maestro Riccardo Muti sul podio dell’Opera. La stagione 2012 sarà inaugurata dal bellissimo allestimento del Macbeth di Verdi prodotto dall’Opera di Roma in collaborazione con uno dei più grandi Festival musicali del mondo, quello di Salisburgo, e diretto dal Maestro Muti. Uno spettacolo che ha fatto registrare un trionfo di pubblico e di critica. La messa in scena, rispetto a quella salisburghese, sarà rivisitata dal regista Peter Stein per adattarla agli spazi del Teatro dell’Opera di Roma. Quindi si tratta di un nuovo allestimento che mantiene l’idea creativa di Salisburgo.
A maggio 2012 Verdi tornerà a essere protagonista, ancora con la direzione del Maestro Muti, con una nuova produzione dell’Attila che nella regìa, scene e costumi porta la firma di Pier Luigi Pizzi.
In aprile l’evento musicale del 2012: il concerto della Chicago Symphony Orchestra, diretta dal Maestro Riccardo Muti, al Teatro dell’Opera. Un appuntamento che segna l’avvio di uno stretto rapporto di collaborazione che legherà il Teatro dell’Opera alla Chicago Symphony.
Il Teatro dell’Opera quindi nel circuito internazionale della grande musica con coproduzioni e collaborazioni con Teatri e Istituzioni, da Madrid a Chicago da Salisburgo a Londra sino alle future tournée internazionali, oggi in fase avanzata di definizione. Tutto questo senza dimenticare le collaborazioni in Italia con il Teatro di San Carlo di Napoli, il Teatro Massimo di Palermo e il Teatro Verdi di Trieste.
L’Orchestra, il Coro (istruito dal Maestro Roberto Gabbiani) e il Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera anche nella prossima stagione saranno protagonisti di una serie di eventi (che saranno illustrati a breve). Lo scorso anno, guidati dal Maestro Riccardo Muti, hanno incantato la Camera dei Deputati nell’evento musicale per le celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia; quindi Orchestra e Coro sono stati interpreti del concerto offerto dal Presidente della Repubblica al Papa; e ancora sono stati applauditi da un pubblico internazionale nel Duomo di Orvieto con il Concerto di Pasqua. Tutti eventi di grande prestigio culturale e musicale.
Accanto all’esecuzione delle opere liriche della stagione - come era stato annunciato a suo tempo dal Sovrintendente Catello De Martino, che di ciò ne aveva fatto un impegno preciso - è stata creata una stagione di concerti con direttori di fama internazionale, da Wayne Marshall a Pinchas Steinberg, a cui si aggiungono il giovane Erik Nielsen, già acclamato, in Europa e negli Stati Uniti, come una delle più belle promesse del podio internazionale, e Yaap van Zweden. Oltre alla conferma della stagione dei “concerti aperitivo”.
La Compagnia di Ballo (diretta da Micha van Hoecke) porterà gli spettatori in un suggestivo percorso coreografico che parte dalla rivisitazione dei classici, come Lo schiaccianoci eCoppelia, per aprirsi quindi alle influenze arrivate dagli Stati Uniti grazie al lavoro creativo di artisti come Martha Graham, Doris Humphrey, José Limón e Alvin Ailey, senza dimenticare la lezione di Maurice Béjart. Un intreccio di stili e culture chiuso, a fine stagione, dalla coreografia classica, senza tempo e carica di suggestioni, di Romeo e Giulietta creata da John Cranko.
Magia e sogni sembrano legare la nuova stagione del Teatro dell’Opera, magie di trame, suggestioni visive e vocali, sogni di personaggi che creano un perfetto legame tra passato e presente. E’ l’arte dei classici: dal Macbeth a Il flauto magico, da Lo schiaccianoci a Sogno di una notte di mezza estate.
I primi personaggi che entreranno in scena saranno tre streghe, tre stupende streghe verdiane. Infatti, l’inaugurazione della stagione, il 27 di novembre 2011, porta al pubblico la messa in scena del Macbeth di Verdi, realizzata in collaborazione con il Festival di Salisburgo. Ma sarà un NUOVO ALLESTIMENTO perché completamente rivisitato da Peter Stein per il palcoscenico del Teatro dell’Opera, pur nella fedeltà all’idea originaria di regia, scene e costumi. Lo spettacolo, a Salisburgo, ha registrato un vero trionfo di pubblico e di stampa. Elogiata la perfetta direzione d’orchestra del Maestro Riccardo Muti, ricca di “vigore, poesia, volo lirico, ampiezza di linee…” (come è stato scritto) e la regia di Peter Stein carica di forti suggestioni visive. Nel ruolo della più famosa “dark Lady” scespiriana il soprano Tatiana Serjan (già applaudita a Roma ne La battaglia di Legnano), che a Salisburgo ha ottenuto un vero e proprio successo personale.
Il Macbeth del Maestro Muti e del regista Peter Stein è uno spettacolo che ha fatto storia, che ha incantato. “Le Figaro” ha titolato: “Macbeth retrouve ses couleurs”, e poi prosegue: “A Salzbourg, l’œuvre de Verdi dévoile ses trésors sous la baguette de Riccardo Muti”; alcuni giornali sono stati concordi nel titolare: “Muti e Stein, il giorno dei giganti”; “Sobre todo, por la fuerza, matizaciòn y teatralidad musical de Riccardo Muti”, ha scritto “El Pais”. Uno spettacolo di assoluto prestigio musicale e visivo coprodotto dal Teatro dell’Opera di Roma.
Ancora magia, questa volta legata ai misteriosi e cupi racconti di E. T. A. Hoffmann, a battaglie che arrivano dalle paure degli uomini e si mescolano ai sogni, apparentemente leggeri, dei bambini: è Lo schiaccianoci, il mitico balletto di Čajkovskij che andrà in scena dal 20 dicembre nella coreografia di Slawa Muchamedow, da Marius Petipa. Sul podio uno specialista dei balletti, il Maestro Nir Kabaretti.
E sarà il sogno illuminista di un mondo migliore, senza violenza e senza povertà che aprirà il nuovo anno 2012 con la messa in scena del Candide di Leonard Bernstein tratto dall’omonimo romanzo breve di Voltaire. E’ vero che la definizione del Candide è quella di “comic operetta”, ma è solo un “inganno” perché dietro una immagine di leggerezza si nascondono temi più che mai attuali come la tolleranza, la violenza e la ricerca della pace. Infatti, tra gli autori della riduzione teatrale, spicca il nome di Lillian Hellman, scrittrice progressista impegnata in tante battaglie sociali, che il grande pubblico ricorderà con il volto di Jane Fonda nel film Julia. Alla direzione dell’Orchestra e del Coro del Teatro dell’Opera il Maestro Wayne Marshall, che dirigerà anche un concerto con musiche di Gershwin e Ravel. Nel cast del Candide perfetti interpreti della musica di Bernstein, da Michael Spyres a Jessica Pratt. Un famoso nome sarà la voce narrante: Adriana Asti. L’allestimento è del Teatro di San Carlo di Napoli.
Dal 3 febbraio è ancora E. T. A Hoffmann ad ispirare la danza. Tratto dal racconto Der Sandmann, Coppelia ci introduce in un mondo di fantocci, automi e bambole meccaniche, in cui gli spunti drammatici si risolvono nel grottesco personaggio di Coppelius interpretato da Denis Ganio. La coreografia è curata dal francese Attilio Labis dell’Opéra di Parigi. Sempre da Parigi la coppia di ospiti, l’ètoile Laetitia Pujol e Mathieu Ganio al loro debutto all’Opera di Roma. Dirige l’orchestra l’olandese Koen Kessels.
I titoli del grande repertorio popolare prendono il via il 21 febbraio con Madama Butterfly di Puccini, in un allestimento (in coproduzione con il Teatro Massimo di Palermo) con la direzione d’orchestra di Pinchas Steinberg (sul podio, nella passata stagione, de La battaglia di Legnano) e la regia di Giorgio Ferrara. Sulla scena una delle voci oggi più famose, quella di Daniela Dessì che darà vita ai sogni d’amore di Madama Butterfly; accanto a lei un tenore di grande capacità vocale come Alexej Dolgov (Pinkerton).
L’arte della danza americana è in scena dal 6 marzo. Quattro capolavori di quattro geniali creatori di passi in una serata all’insegna di una visione rivoluzionaria e artistica della danza che ha avuto un impatto duraturo su tutti i generi dell’arte. In programma Diversion of Angelsdi Martha Graham, una poetica divagazione sulla bellezza della gioventù. Segue Day on Earth di Doris Humphrey, una delle pioniere fondatrici della danza moderna americana. L’influenza messicana di José Limón la ritroviamo sin dal titolo della sua creazione,Chaconne su musica di Johann Sebastian Bach. Chiude la serata The River di Alvin Ailey, una miscela di danza classica, moderna e jazz sulle note di Duke Ellington. Sul podio David Levi.
Stupenda, meravigliosa magia mozartiana, dal 27 marzo, con uno dei capolavori musicali di tutti i tempi: Die Zauberflöte (Il flauto magico). Un appuntamento tra i più interessanti della stagione per la presenza sul podio di Erik Nielsen, giovane direttore d’orchestra già applaudito con successo nei maggiori teatri del mondo, dal Met di New York al Covent Garden. Ed è proprio dalla Royal Opera House che arriva l’allestimento de Il flauto magico - firmato da un altro giovane e già famoso regista, David McVicar – forte di una fantasia scatenata tra i simboli dell’opera di Mozart. Tra gli interpreti spicca il nome di Cyndia Sieden, Hanna Elisabeth Müller e in particolare del tenore Juan Francisco Gatell e del basso Olaf Bär.
Il Teatro Nazionale, anche quest’anno, accoglie un Trittico tutto italiano. Dal 14 aprile Michele Abbondanza e Antonella Bertoni, Mauro Bigonzetti e Giorgio Rossi prestano ai danzatori della Compagnia romana ognuno il proprio originale vocabolario, basato sulla ricerca e sintesi di diversi linguaggi fisici.
Sogni di ascesa sociale, che stanno alle radici della trama che porta la firma di Beaumarchais, sogni di rivoluzione nel cuore de Il barbiere di Siviglia il capolavoro di Gioachino Rossini che andrà in scena il 18 aprile in un nuovo allestimento con la direzione di Bruno Campanella e la regia di Ruggero Cappuccio (coppia della felice riuscita, nella stagione 2010, de L’elisir d’amore). Protagonisti Annalisa Stoppa, Juan Francisco Gatell e Alessandro Luongo nei panni di Figaro. Questo nuovo allestimento è realizzato in coproduzione con il Teatro Giuseppe Verdi di Trieste.
A quasi cinque anni dalla scomparsa del geniale coreografo francese, in maggio il Teatro dell’Opera gli rende omaggio con la Serata Maurice Béjart. In apertura Ce que Maurice me dit, una dedica personale del suo ‘allievo’ Micha van Hoecke con la partecipazione degli allievi della Scuola di Ballo. Un’ottima occasione per riscoprire un autentico gioiello comeSymphonie pour un homme seul, balletto in un atto. Clairemarie Osta e Nicolas Le Riche dell’Opéra di Parigi daranno corpo a solitudine e incomunicabilità, nel vano tentativo di fuggirle. A chiudere la ripresa della versione, ampiamente autobiografica, di Gaîte parisiennecreata per il Théâtre Royal de la Monnaie di Bruxelles nel 1978: sulla musica di Jacques Offenbach, le fantasie oniriche di un giovane che arriva a Parigi per studiare danza.
Dal 25 maggio sulla scena del Teatro dell’Opera torna Verdi con Attila, un’opera che ha avuto una vera e propria renaissance grazie all’interpretazione del Maestro Riccardo Muti. La tormentata discesa di Attila in Italia, che culmina in un sogno premonitore, avrà un nuovo allestimento del Teatro dell’Opera firmato da Pier Luigi Pizzi; tra gli interpreti Tatiana Serjan, Ildar Abdrazakov e Nicola Alaimo (questi ultimi già applauditi nel Moïse et Pharaon che ha aperto la stagione passata).
Sogno e magia insieme per la splendida opera di Benjamin Britten A Midsummer Night’s Dream, tratta dalla commedia di Shakespeare. Un’opera deliziosa, leggera ma pur sempre carica di quella tensione tra uomo e natura che il grande musicista inglese sa raccontare meravigliosamente. Il nuovo allestimento del Teatro dell’Opera porta la firma di uno dei più famosi registi d’opera, Paul Curran. Sul podio James Conlon, raffinato interprete della musica del Novecento e già applaudito nella passata stagione, al Teatro dell’Opera, per l’interpretazione de La bohème. Interpreti tutti specialisti del repertorio di Britten: Claudia Boyle, Ellie Dehn, Lawrence Zazzo e Shawn Mathey.
Ancora Shakespeare, ancora un sogno d’amore. La stagione di balletto si conclude il 26 settembre con l’intramontabile Romeo e Giulietta nella riuscita versione di John Cranko, creata nel 1958 per una giovanissima Carla Fracci. Brillante e poetico allo stesso tempo, il balletto in tre atti tratto da Shakespeare ritorna all’Opera di Roma impreziosito da ospiti internazionali come Dorothée Gilbert e Anna Osdacenko, Alessio Carbone e Marijn Rademaker. Le note di Sergej Prokof’ev sono affidate alla bacchetta dello specialista David Coleman.
Dal palcoscenico del Teatro dell’Opera La Gioconda di Amilcare Ponchielli era assente da vent’anni. Torna dal 23 ottobre quello che è certamente uno dei titoli più famosi e amati dal grande pubblico, per le sue stupende arie, ma soprattutto per i balletti (La danza delle ore) che sono conosciuti in tutto il mondo grazie al film Fantasia di Disney. Alla guida dell’Orchestra sarà il Maestro Roberto Abbado, regia, scene e costumi sono firmate da Pier Luigi Pizzi in un allestimento in collaborazione con il Teatro Real di Madrid e il Liceu di Barcellona.

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