Κυριακή 27 Δεκεμβρίου 2020

TITO SCHIPA

 

27 Dicembre 1888, Giovedì

Nasce a Lecce (da Luigi e Antonia Vallone) il tenore "di grazia" e compositore Raffaele Attilio Amadeo "TITO" SCHIPA.
Dotato di un timbro personale ed inconfondibile, ha interpretato i suoi ruoli per oltre 40 anni di carriera.
Il suo repertorio spaziò dal Don Giovanni di Mozart (nel ruolo di Don Ottavio) alla Manon (come Des Grieux) ed al Werther di Jules Massenet, dove fu l'indiscusso protagonista del suo tempo.
Tecnica superlativa, colore di voce speciale, capacità unica di dominare il fiato ed emettere "mezzevoci" e "filature" ed un canto scevro da portamenti, singhiozzi ed altri effetti leziosi tipici dell'epoca, lo hanno reso un tenore fuori dal tempo, il cui modo di cantare appare ancora oggi moderno.
Raffaele Attilio Amedeo (Tito gli deriva dal vezzeggiativo salentino "Titu"). Studiò a Lecce con A. Gerunda, si perfezionò a Milano con E. Piccolo. Debuttò al Facchinetti di Vercelli nel 1909 con "Traviata". Cantò "Tosca" nella sua prima stagione importante (1912-13) al Dal Verme di Milano; nel 1915 "Traviata" e "Falstaff" nella famosa stagione allestita da Toscanini al Dal Verme. Quindi debuttò alla Scala di Milano (stagione 1915-16) con "Principe Igor" e Manon". Eccezionale tenore di grazia, circoscrisse il suo repertorio a queste opere: "Don Giovanni", Barbiere", "Sonnambula", "Elisir d'amore", "Don Pasquale", "Werther", "Mignon", "Lucia", "Marta", "Traviata", "Rigoletto", anche "Lakmè" e "Arlesiana". Calcò le scene dei più importanti teatri del mondo ed ebbe una intensa attività concertistica. Fu attore per passione ("Vivere", "Tre uomini in frac"), compositore per diletto (canzoni, una messa e l'operetta "La principessa Liana").
Raffaele Attilio Amedeo Schipa nasce a Lecce, quarto figlio di una famiglia modesta (il padre Luigi è guardia daziaria) nel quartiere popolare delle Scalze il 27 gennaio del 1888, ma viene iscritto all'anagrafe il 2 Gennaio 89 per questioni di leva militare.
Morì a New York il 16 dicembre 1965, all'eta' di 77 anni, per un collasso cardiocircolatorio, complicazione del diabete di cui soffriva dagli anni quaranta
La salma dell'artista giunse a Lecce il 3 gennaio 1966: il rito religioso fu celebrato nella Basilica di S. Croce e una folle straripante accompagnò Tito per le vie di Lecce sino al Cimitero dove riposa in una tomba accanto alla chiesa dei SS. Niccolò e Cataldo.
















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